La città più a sud d’Italia, Ragusa ha riscoperto negli ultimi anni un’eccezionale vocazione turistica, grazie al suo fascino barocco incastonato nella parte antica della città (Ragusa Ibla), alle bellissime spiagge della costa e ad altri numerosi motivi d’interesse sparsi in tutta la provincia. Dal 2002 Ragusa è entrata a far parte della lista Unesco, con ben 18 siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità.
Iniziamo il nostro itinerario dalla Ragusa Superiore e dalla Cattedrale di San Giovanni. Di essa si ammirano la maestosa facciata in stile tardo barocco a tre portali, ricca di sculture ed intagli, e gli interni decorati in stucco, molti dei quali in stile rococò. E’ possibile visitare il Museo della Cattedrale, aperto dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 12:30 e nei giorni dispari della settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) anche al pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30.
In zona sorgono anche importanti architetture civili: il Palazzo Zacco, costruito in stile rococò ed oggi sede del Museo delle Tradizioni Ragusane; il Palazzo Schininà di Sant'Elia; il Palazzo Sortino Trono, edificato nel 1778: il Palazzo Bertini, edificato alla fine del Settecento in tardo stile barocco e situato nel centro storico di Ragusa.
Per raggiungere la Ragusa Ibla è possibile utilizzare la lunga scalinata di Santa Maria, che da Ragusa Superiore, nella parte alta, si dirige verso il basso, nell'originario centro storico. A dominarla troviamo un'atmosfera decadente sempre molto affascinante, tra strette stradine ed edifici tipici dell'architettura urbana della Sicilia medievale e barocca. Ad attirare l'attenzione è in particolare il Duomo di San Giorgio, una delle principali attrazioni architettoniche della città ed uno dei maggiori esempi d'architettura religiosa barocca nel mondo.
Da non perdere durante la visita a Ibla è il piccolo Museo del Duomo di San Giorgio che conserva all’interno i reperti scampati al catastrofico terremoto del 1693 che colpì il Val di Noto. Il museo è aperto tutti i giorni da maggio a settembre e nei weekend nel periodo invernale con un biglietto da €3,00.
Dell'antica chiesa, un tempo situata nella parte est e costruita nel XII secolo, è sopravvissuto solo il Portale di San Giorgio, in uno splendido stile gotico-catalano, ritenuto uno dei maggiori simboli di Ragusa. Si narra che l’antica chiesa di San Giorgio fosse di grandi dimensioni e di particolare bellezza, arricchita anche di un campanile alto ben 100 metri (all'epoca tra i più alti d'Europa).
Meritano comunque non meno interesse la chiesa di Santa Maria d’Itria e la chiesa delle Anime del Purgatorio, che sono barocche e segnano il confine con la città alta. Qui vediamo anche il Palazzo Nicastro, detto della Cancelleria perché ospitò la cancelleria Comunale sino al 1865.
In via Capitano Bocchieri si erge Palazzo La Rocca, edificio settecentesco che ospita l’Azienda provinciale per il turismo.
Nei dintorni di Ragusa, a circa 15 km, merita una visita il Castello di Donnafugata, originario del XIV secolo e una delle principali attrazioni della città. L'edificio, che non ha le sembianze di un vero e proprio castello, ma quelle di un palazzo nobiliare, apparteneva alla ricca famiglia Arezzo De Spuches e si presenta ancora oggi in un sontuoso stile neogotico. All'interno sono presenti di 120 stanze, non tutte aperte al pubblico, tutte ancora arredate secondo il gusto dell'epoca e all’interno del quale si può ammirare la ricca collezione di abiti antichi ed accessori della moda appartenuti al famiglia Arezzo di Trifiletti.
Da Scoglitti a Santa Maria del Focallo il litorale ibleo è tutto un "tappeto" di bandiere verdi. I parametri presi in considerazione sono molteplici: la qualità delle acque vicine alla riva, la sabbia pulita, la presenza di bagnini. E ancora la presenza di gelaterie e altri locali. Ad assegnare la bandiera verde sono i pediatri.
E poi non mancano le aree archeologiche come il museo archeologico di Camarina a circa 35 km di Ragusa e come la grotta delle Trabacche, divenuta nota per essere stata la location di uno degli episodi del commissario Montalbano, rappresenta una significativa testimonianza di architettura funebre descritta anche da Jean Houël nel suo racconto sul Grand Tour. La grotta delle Trabacche si trova a 5 km da Ragusa in Contrada Buttino, immersa nella campagna iblea e può essere scelta come meta finale per gli amanti delle passeggiate all’aria aperta, non è soggetta al pagamento di biglietti d’ingresso ma consigliamo di informarsi sull’apertura del sito.